In una videochiamata, Federica mi ha proposto di condurre insieme una diretta su Instagram, la mia prima esperienza in diretta. Nonostante l’ansia di improvvisare senza uno script, grazie alla bravura di Federica, abbiamo realizzato una live di quasi un’ora, ricca di spunti interessanti.

Federica ha introdotto il concetto di “vision partner”, condividendo una visione comune su progetti e comunicazione. Questo va oltre la relazione cliente-fornitore, basandosi su una profonda sintonia di valori.

Nell’intervista, ho condiviso il mio ruolo di “vision partner”, spiegando come implichi la condivisione di valori di vita e lavoro. Abbiamo discusso dei progetti, concentrandoci sulla creazione di una personalità distintiva e comunicazione efficace.

Affrontando argomenti come l’autenticità online, la gestione degli errori, e l’adozione di nuovi trend come l’intelligenza artificiale, abbiamo esplorato anche il supporto ai clienti nella costruzione del proprio storytelling, superando le sfide della paura e della pianificazione.

La pianificazione è stata sottolineata come chiave per gestire l’imprevisto. Abbiamo concluso sottolineando il ruolo essenziale della pianificazione nella gestione delle sfide della comunicazione online, una volta superate le resistenze iniziali.

Puoi leggere l’intervista qui sotto e riguardare la diretta qui: LIVE INSTAGRAM

Melissa – Grazie mille! Partendo dall’etichetta, è sempre molto difficile capire cosa si fa nel concreto. Come hai anticipato tu, mi occupo di comunicazione, comunicazione aziendale e soprattutto di strategie digitali e strategie social. Il tuo termine, che è quello di “vision partner” è un termine che, quando me l’hai comunicato qualche tempo fa, dicendomi: “Vuoi diventare mia vision partner?”, lì per lì mi sono chiesta cosa significasse. Sei tu la creatrice di questo bellissimo termine, mi ci ritrovo anche molto, sia con te, che con tutti i progetti che segui e che seguiamo, quindi, darei la parola a te per spiegarlo a chi ancora non ha avuto il piacere di sentirlo. 

Melissa – Aggiungerei anche che, secondo me, “vision partner” è anche condivisione di valori, sia valori di vita, che valori anche nel modo di gestire il lavoro, nel modo di comunicare il proprio lavoro e di esserci. È questo che ci accomuna. 

Melissa – Ok! Praticamente seguiamo dei progetti di comunicazione nei quali crediamo molto: nello studio della persona, nello studio dell’azienda, nello studio del creare una personalità, sia per una persona, che ovviamente una personalità già ce l’ha, ma magari non è definita, non è delineata, non è comunicativa e sia creare una personalità a livello aziendale, anche i bisogni che bisogna comunicare, i bisogni che un’azienda può portare, può esternare o può risolvere anche e non è molto facile, a volte, comunicare cosa si può risolvere, i propri servizi, i propri prodotti cosa possono portare ai propri clienti. 

Melissa – Esatto, le esigenze vere. 

Melissa – Anche perché da questo si possono arrivare a costruire dei percorsi che portino poi a dei risultati e a degli obiettivi, però se non partiamo da cosa ci serve ora per raggiungerli, è un pochino, quasi impossibile, poi, alla fine arrivarci. 

Melissa – Esatto, è proprio un percorso di consapevolezza. È proprio un percorso, non si arriva subito alla scoperta: fai una strategia di comunicazione e wow! No, sono step e si raggiungono piano piano.

Melissa – Esatto. Bisogna intanto capire chi siamo, cosa vogliamo, qual è il nostro stile, cosa vogliamo dire, cosa vogliamo comunicare con il nostro stile, che tono di comunicazione vogliamo usare perché possiamo essere più istituzionali, possiamo essere più ironici, possiamo utilizzare moltissime leve, moltissime modalità di comunicazione. Possiamo costruire degli storytelling, quindi delle storie dietro il nostro brand, che sono quelle che funzionano meglio e i brand più top, più duraturi, hanno comunque enormi storytelling che li accompagnano, poi fanno sì che siano proprio loro, tornando al discorso di prima, che abbiano una personalità propria. 

Melissa – Confermo, è un mondo difficile però non è un mondo che deve spaventare perché le imperfezioni sono parte di noi. È meglio essere veri, piuttosto che costruirsi troppo e quindi diventare perfetti, che poi è un perfetto che non può durare nel tempo, quindi anche qualche piccolo errore … perché poi la paura: “Oddio, non vado nei social. Non mi espongo così non posso sbagliare”, oppure: “Costruisco prima la perfezione e poi esco”. Non arriveremo mai alla perfezione, quindi non usciremo mai e non pubblicheremo mai nulla. Questo succede in tutte le cose della vita quando si vuole la perfezione, poi alla fine non si fanno mai passi avanti. 

Melissa – Possiamo partire da un semplice refuso su un post? Una lettera sbagliata, un’acca omessa o messa dove non stava? Lì è un errore che capita a tutti prima o poi, oppure uno sfondo non perfetto o una foto non perfetta? Non sono errori, sono tentativi. 

Melissa – Intanto, è fondamentale una preparazione, quella che dicevamo prima: capire come vogliamo starci. Nel momento in cui capiamo come vogliamo starci, si fanno dei test semplicissimi: si capisce qual è il formato giusto per noi, perché magari per una persona … adesso parliamo di Instagram, possono funzionare benissimo i caroselli per il tipo di contenuto che pubblica lei, altri vanno benissimo coi reel, quindi bisogna fare test continui. Per capire bisogna partire, avendo però comunque degli obiettivi delineati, non partire in modo random. Bisogna sapere qual è il nostro obiettivo, poi per arrivarci possiamo modificare delle cose strada facendo.

Melissa – Assolutamente sì e non è nemmeno facile da raggiungere perché sfido chiunque a conoscersi così bene e ad essere così self confident da riuscire ad emergere così, per questo è sempre bene avere qualcuno al nostro fianco che ci faccia emergere bello. 

Melissa – Prima di tutto, io parto dall’organizzazione che per me è una cosa fondamentale, quindi cerco di trasmettere anche l’organizzazione ai miei clienti con dei pull e facciamo delle programmazioni anche per quanto riguarda come stare, quando uscire con i post, come organizzarli, quindi fare un piano prima e questo già, nel momento in cui entri nel mood, rassicura perché sai dove stai andando, sai quello che stai facendo, non stai pubblicando qualcosa oggi perché sono in vena o domani no perché mi sento coi capelli fuori posto, oppure a livello di azienda “no, perché oggi ho il commercialista e domani vado a pagare le tasse”, quindi l’organizzazione è fondamentale e quindi è il giusto mindset per affrontare un percorso di comunicazione e poi bisogna anche cercare di fare emergere ciò che vogliamo veramente comunicare. 

Melissa – Bisogna cercare di essere autentici, di trovare il giusto modo di comunicare, non pensare … per esempio, tutte le volte che parlo coi clienti che vogliono promuovere dei servizi, non pensare a promuovere il tuo servizio ma pensa a quello che il cliente vuole da quel servizio, quello che vuole raggiungere lui, non quello che tu vuoi dire, quindi partire dall’altro, anche istruire un pochino a come comunicare verso qualcun altro, non in modo “Io mi presento”, ma “Chi sono” in modo utile. 

Melissa – Assolutamente sì, anche se pensiamo a tutte le campagne che magari poi … adesso ce n’è una famosa che non cito perché è sulla bocca di tutti, come poi viene percepito il messaggio, quindi bisogna anche capire, non come lo comunico, ma come viene recepito da chi sta fuori, da chi ha un background diverso dal nostro. Potrebbe prenderla in un modo o prenderla in un altro e non è detto che sia quello tuo.

Melissa – Quello che penso io è che il trend va seguito ma non sempre. Mi spiego meglio … seguire i trend, sì, se sono adattabili alla propria comunicazione, sia a livello aziendale che personale. Questa distinzione ovviamente è normale se sono adattabili. Non perseguire per forza il trend. Se c’è il balletto di turno, io non penserei mai di consigliare a un’azienda che magari fa infissi di prendere i propri dipendenti e fare il balletto. Se ci sono trend adattabili, perché no? Sfruttiamoli, anche perché possono portarci del traffico, però sono in linea coi nostri obiettivi? Sono in linea con quello che vogliamo comunicare? Ok, altrimenti guardiamolo mentre scorriamo. 

Melissa – La reticenza che abbiamo con l’intelligenza artificiale è paragonabile a quella che si aveva 20 anni fa coi social, poi ora siamo tutti sui social, quindi, secondo me sono degli strumenti e sottolineo “strumenti” che possono aiutarci tantissimo, sia nel lavoro, sia nei social, sia nella vita anche privata. Penso a GPT che può farci un riassunto, quindi ci può far guadagnare del tempo che dovevamo costringerci ad usare per fare quel riassunto, invece ce lo può fare lui. Ci può aiutare nella costruzione di post, nella costruzione di contenuti per un blog, però non ci può sostituire perché non può parlare come parliamo noi, quindi può darci degli spunti, può darci una mano, può essere il nostro piccolo assistente …

Melissa – Assolutamente sì, si entra proprio nel mood della comunicazione. A quel punto abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Quando vediamo un cliente che inizia a fare i link da solo, a fare i collegamenti, le congiunzioni, a crearsi da solo lo storytelling, vuol dire che siamo riusciti a trasmettere.

Melissa – Esatto e c’è orgoglio! 

Melissa – L’imprevisto c’è sempre ed è proprio per questo che è sempre ottimo pianificare perché, se hai una programmazione pianificata riesci poi a gestire benissimo l’imprevisto, se non hai una pianificazione, l’imprevisto diventa veramente una cosa negativa. La pianificazione, secondo me, è una cosa importantissima ed è una cosa che si apprende. All’inizio magari può essere pesante, può essere una cosa che spaventa, però nel momento in cui vedi che è tutto lineare, che i contenuti sono già fatti, che non devi più pensarci e che puoi pensare ad altro, vedi gli effetti positivi, devi provarla. 

Melissa – Esatto, poi come vogliamo comunicarlo possiamo anche aggiustarlo insieme e limarlo insieme, però che cosa vogliamo comunicare, arrivare già col fogliettino delle idee è fantastico, poi magari qualche idea si scarta, qualche altra idea si aggiunge e poi parlando insieme si costruiscono i famosi link. È proprio entrare dentro un mood di organizzazione diverso, che sembra ansiogeno, invece toglie l’ansia. 

Melissa – Non ti so dare una statistica perché ci sono certe persone che non riescono ad entrarci e altri invece vedono dei benefici. Magari i primi due mesi in cui collaboro con qualcuno mi chiedono: “Cosa bisogna fare? Perché mi chiedi questo?”, poi si va lisci.

Melissa – Bisogna avere molta consapevolezza e pensare che purtroppo c’è una percezione del “sono quello che gli altri vedono nei social” o meglio: “gli altri pensano che io sono quello che si vede nei social”, quando c’è ovviamente c’è una vita diversa e un mondo diverso. Se una persona è sempre sorridente o ha una vita che sembra perfetta, poi magari dietro ha una vita normalissima, la percezione è sempre distorta. Quello penso che sia inevitabile e purtroppo è la cosa negativa del mondo social. Come poterci stare? Con consapevolezza, sapendo che ti stanno guardando anche altre persone, che potrebbero avere un’interpretazione diversa da quello che dici, di quello che sei e anche da quello che pensi. 

Melissa – Studiando, capendo prima, capendo il mondo dei social, capendo la propria comunicazione, quello che dicevamo prima, preparare una strategia prima, preparare il proprio mondo da presentare e stare attaccati a questo, restare fedeli a quello che vogliamo essere.

Melissa – Sono d’accordissimo con te, ricordandoci anche che le aziende, a volte hanno questa errata percezione di affidare la comunicazione a una persona e slegarsi completamente da quello, invece le persone che lavorano all’interno dell’azienda e che vivono l’azienda o gli imprenditori stessi, devono essere sempre presenti, essere promotori della comunicazione, delle idee, dare degli input, altrimenti si percepisce proprio questo slegamento fra ciò che è comunicato e l’azienda in sé. 

Melissa – Assolutamente. Non dimentichiamoci mai che i social sono uno dei canali coi quali possiamo comunicare, che ci possono aiutare a raggiungere tante persone, però ci sono canali interni, ci sono anche canali offline, non soltanto online, ci sono le classiche PR, quindi, è sempre un mondo, un ecosistema che deve essere considerato tutto e bene e che ovviamente deve cooperare, collaborare.

Melissa – Assolutamente, magari non tutti gli strumenti che hai citato, anche perché possono spaventare se bisogna metterli tutti in campo, ma ne possiamo scegliere anche 2-3, però farli collaborare come delle persone che hanno ruoli diversi, ma che collaborando insieme riescono a portare a galla un progetto bellissimo. 

Melissa – Il primo lunedì del mese.

Melissa – Assolutamente sì. Questo è un mio piccolo canale di comunicazione dove non vendo niente, non promuovo niente, ma racconto solo dei piccoli spunti che possono essere applicabili sia da persone, sia da aziende, che raccontano anche un pochino il magico mondo del libero professionista, che a volte è un mondo un po’ oscuro.

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Melissa – Questo fallo introdurre a me perché io ho una passione per la tua voce, per il tuo modo di esprimerti, infatti, sono quasi ammaliata quando tu parli, quando racconti le cose e il tuo principale mezzo di comunicazione è il podcast. 



Melissa – È la cosa fondamentale, è l’essenza, anche perché poi, quando ti senti padrone di quello che vuoi comunicare, spariscono anche un pochino le paure e quindi sei sicuro di proporti nel modo più giusto possibile: “Sono io”

Melissa – ciao!